L’ufficio postale di Forno è chiuso da oggi per decisione di poste italiane. Come Amministrazione comunale abbiamo fatto più volte presente il grave disagio determinato dalla chiusura dell’ufficio postale di Forno. Il Presidente della Regione Enrico Rossi ha condotto un’importante opera di concertazione con Poste per limitare al massimo le chiusure degli uffici passando dalle 174 circa iniziali previste sul territorio regionale, alle 70 attuali. Questi che vengono chiusi sono uffici postali posizionati in zone montane o marginali che Poste intende eliminare perché non mantengono livelli adeguati di efficienza come se fosse logico paragonare i livelli di attività dell’ufficio di Forno con quelli di uno in via Carducci.
La situazione peggiora ulteriormente se si considera poi all’ufficio di Canevara, quello verso il quale già ora gran parte dell’utenza montagna converge: è piccolo, non garantisce privacy, non ha sala d’attesa è senza parcheggio e si trova lungo una strada molto trafficata, anche dai mezzi del trasporto marmo.
Nella giornata di ieri il Presidente Rossi ha inviato alla dirigenza regionale di Poste una richiesta formale di prorogare di 100 giorni la programmazione del piano di chiusura degli uffici per consentire alle diverse Amministrazioni comunali interessate di organizzare soluzioni alternative, alcune delle quali già messe in campo. Per quanto ci riguarda le alternative sono:
1) l’estensione del progetto Ecco Fatto già attivo sul nostro territorio che vede l’impiego dei volontari del servizio civile regionale per supportare i cittadini nell’utilizzo dei servizi della pubblica amministrazione e in particolare quelli on line: abbiamo già avanzato la richiesta di attivazione degli sportelli di Ecco Fatto su Casette, Forno ed Antona;
2) ipotizziamo l’organizzazione per le persone più svantaggiate o con difficoltà di movimento di servizi di trasporto alternativi per la riscossione della pensione
3) abbiamo aperto un confronto con Banca Apuana di Credito Cooperativo e Monte dei Paschi di Siena per aprire sportelli nelle zone montane o per offrire servizi alternativi come il bancomat.
Spero che Poste risponda a breve e positivamente alla richiesta di proroga del Presidente Rossi e ci consenta così di mettere in campo soluzioni in grado di alleviare il disagio causato dalla chiusura degli uffici soprattutto agli anziani che si vedono toccati in una dimensione molto particolare e delicata, quella della gestione dei loro risparmi e della pensione.