«Col ponte di Serricciolo è crollato anche il commercio aullese che oggi si trova segato in due dall’alluvione. Chiediamo che la Regione riconosca e rimborsi il mancato guadagno con l’abolizione di Tarsu e Imu per dare un po’ di ossigeno alle attività commerciali di Pallerone e Serricciolo che oggi hanno ridotto la loro economia almeno dell’80% e si trovano a fare i conti con la cassa integrazione». È il commento della consigliera comunale di “Più Aulla”, Roberta Semeria sull’immobilismo di Anas in merito alle opzioni guado e ponte provvisorio. A trenta giorni dal crollo, infatti, la società che gestisce la rete stradale nel tratto del ponte è intervenuta solo con lavori di adeguamento delle vie provinciali. Una paralisi che, secondo la consigliera, rischia di trascinare residenti e commercio nel baratro proprio a un passo dal Natale.
«Grazie a questo atteggiamento – spiega –, sotto l’albero i commercianti rischiano di trovare un bel regalino fatto da bollette e rata Imu, a fronte di incassi che arrivano col contagocce». Dramma a cui si aggiunge il nodo sicurezza. «Le strade sostitutive come Canova e Quercia – spiega – non sono percorribili dai mezzi pesanti che mettono a repentaglio la sicurezza aumentando la probabilità di incidenti. Senza contare il disagio per gli automobilisti che, privati del ponte, sono costretti ad allungare notevolmente il loro percorso».
Lista, quella dei guai in coda allo stop di Anas, «a cui si aggiunge – conclude Sermeria – la ferita al turismo. Pur essendo in provincia di Reggio Emilia, l’unico accesso al centro sciistico del Cerreto passa per la direttiva di Serricciolo, impedendo il normale afflusso dei turisti in un periodo strategico per gli impianti».
Un appello raccolto dai consiglieri regionali di “Più Toscana”, Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri, che lo scorso 5 dicembre hanno fatto approvare in Consiglio Regionale la mozione per chiedere alla Regione di farsi promotore dell’abolizione dell’Imu sugli immobili danneggiati dalle alluvioni per un periodo di due anni. «Se Anas non riesce a garantire alla popolazione lunigiana, e quindi alla sua economia, servizi che spetterebbero di diritto – dicono i consiglieri –, lo Stato smetta di chiedere a chi ormai non ha più niente da dare. Dopo le bombe d’acqua abbattutesi su Aulla nei primi quindici giorni di novembre, la conta dei danni fra criticità territoriali, interventi di sistemazione idraulica e idrogeologica è salita a venti milioni di euro. Sul ponte di Serricciolo esigiamo da Anas risposte concrete e certezza sui tempi realizzazione».