I ladri nella stalla. E’ successo a Villa Ceci dove un allevamento è stata derubata di una ventina di agnellini. Non è la prima volta che accade ma inquesta circostanza, a differenza delle altre in passato, si tratta di furti destinati alla vendita. Nulla a che fare con necessità di genere alimentare di qualche sfortunato soggetto questa è, almeno fino ad oggi, la tesi più accreditata. I furti sono andati avanti per alcune settimane, tante quanto sono servite alla famiglia Paolini per rendersi conto che, nel numeroso gregge che ogni giorno pascola nei prati di Villa Ceci, mancavano alcuni agnellini. Solo allora sono iniziati gli appostamenti fino a quando i ladri sono stati “beccati” con le mani nella stalla senza però riuscire ad individuarli. Il fatto, che risale ad alcune settimane fa, è stato segnalato ai Carabinieri.

Un fenomeno, quello dei furti nelle campagne, alimentati anche dalla grave crisi economica che il territorio sta vivendo e che sta diventando sempre più frequente. Sono infatti in aumento, in tutta la provincia, furti e furtarelli tra i campi e le stalle. “Un fenomeno figlio dei tempi che stiamo vivendo – fa notare Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – e tanti sono i furti nelle cascine che non vengono nemmeno denunciati dagli agricoltori perché si tratta di perdite di piccola entità. Ma in questo particolare caso siamo di fronte a furti seriali con finalità ben precise come quelle delle vendita ai fini della macellazione”. A far dirottare su questa tesi le tracce lasciate dai ladri nel perimetro dove si trova la stalla. Gli agnellini sono stati tramortiti e trascinati ma non uccisi sul posto. “Un fatto inquietante che merita l’attenzione delle forze dell’ordine – sostiene ancora Tongiani – questi non sono ladri di galline!”.

Ad essere più esposti ai furti sono le aziende agricole più isolate che presentano via di fuga multiple. I colpi avvengono nel cuore della notte. Ortaggi, olive, frutti, capi di bestiame, soprattutto di piccola taglia, animali da corte le facili prede per ladri di professione, ma anche spesso di ladri improvvisati spinti dalla fame. Tra i “prodotti” appetibili il filo di rame molto utilizzato nel settore del vivaismo ed il gasolio prelevato con delle pompette dalle cisterne. “Non è possibile vigilare e pattugliare tutto il territorio con la stessa intensità – conclude Tongiani – ma invitiamo gli agricoltori a segnalare movimenti anomali ma anche sparizioni seriali così da dirottare i riflettori delle forze dell’ordine sulle aree a più alta intensità”.