Il disegno di legge finanziaria 2013 della Regione Toscana prospetta un impatto particolarmente pesante sul territorio di Massa Carrara perché prevede consistenti aumenti della pressione fiscale sui settori estrattivo e della logistica, che insieme alla meccanica, sono gli assi portanti dell’economia della costa.
La Regione, infatti, ha deciso di aumentare l’imposta regionale sulle concessioni demaniali dal 15 al 60% del canone concessorio e di incrementare, per tutto il settore dei trasporti, l’aliquota dell’Irap di 0,92 punti; come ordine di grandezza di questa manovra, nel primo caso si tratta di un balzo del 300%; nel secondo del 45%.
Per il solo porto di Marina di Carrara, il peso della fiscalità regionale aumenterà di circa un milione di euro, importo che sta mettendo in allarme gli operatori dei servizi portuali, quelli del trasporto marittimo e gli spedizionieri.
Le scelte della Giunta Regionale sono incomprensibili anche perché da tempo è sub iudice la stessa legittimità dell’applicazione entro il perimetro delle autorità portuali dell’imposta sulle concessioni (art. 2 L 281 del 1970, “Provvedimenti finanziari per l’attuazione delle Regioni a statuto ordinario”); la Toscana, infatti, è l’unica in Italia ad aver applicato la tassa in questo modo.
Dopo aver riconosciuto pubblicamente che questa imposta, dal momento che è applicata solo in Toscana, ha un effetto distorsivo sulla competitività dei nostri approdi commerciali, non solo la Giunta non è corsa ai ripari, ma ha penalizzato ancora di più i nostri operatori.
Altrettanto incidente l’incremento di una tassa particolarmente invisa come l’Irap che farà lievitare i costi di tutte le 650 imprese del settore della logistica del territorio, con i loro 3.000 addetti.
Paradossalmente, una parte di quello che meritoriamente, con una mano, la Regione sta facendo confluire sul territorio per alleviare i danni dell’alluvione, con l’altra lo riprende con la nuova legge finanziaria.