Di fronte alla devastazione del territorio susseguente all’alluvione che ha colpito l’area di costa e la Lunigiana, sono urgenti alcune riflessioni e sono più che giustificate le eccezioni sollevate dai cittadini circa la tassa di bonifica. In questo senso, in primavera, a cinque mesi dall’alluvione dell’ottobre 2011, avevamo già prodotto una raccolta firme abbastanza eloquente circa il sentire comune. L’attività manutentiva dell’Unione di Comuni consisterebbe nella regimazione e nel mantenimento della salubrità per quelle aree fortemente antropizzate, nella regimazione per aree di fondo valle a carattere prevalentemente agricolo dove è necessario mantenere un equilibrio dell’ecosistema fluviale e garantire una sezione del corso d’acqua tale da evitare fenomeni di esondazione per gli eventi pluviometrici di normale intensità. Inoltre sarebbero previste la manutenzione mirata volta alla conservazione dei versanti direttamente interferenti con il corso d’acqua, la fornitura alle aziende di acqua per l’irrigazione, a pelo libero ed in pressione, in quota dominante e soggiacente, con pressioni diverse e con diversa intensità di idranti e di bocchette ed ancora interventi volti alla conservazione e alla gestione delle opere idrauliche presenti sul reticolo idraulico, alla progettazione ed esecuzione di interventi per il ripristino e l’ammodernamento delle opere stesse. Perché l’Unione possa assolvere a queste funzioni i cittadini sono chiamati a versare il contributo di bonifica, ma proprio della quantità e soprattutto della qualità degli interventi è lecito discutere.   Ciò senza considerare come la manutenzione ordinaria prevederebbe lo sfalcio annuale della vegetazione sugli argini e negli alvei, la rimozione degli accumuli di inerti, manutenzione delle opere idrauliche, gestione degli impianti idrovori e altro. Sono circa trenta i ricorsi alla Commissione tributaria che abbiamo potuto riscontrare: un segnale chiaro di come questa imposta sia ritenuta poco corrispondente alle ragioni per cui la si esige.

Matteo Mastrini