«I buchi di bilancio nel 2010 e nel 2011 confermano quanto da me sostenuto in commissione d’inchiesta: nessuno, a parte qualche sporadico caso, è scappato dall’Asl 1 con la cassa in mano, ma i buchi sono la conseguenza dei costi della sanità superiori». È il commento del consigliere regionale della Lega Nord Toscana e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che sta analizzando a fondo il bilancio dell’Asl 1 di Massa. «Non si può dare la colpa – prosegue l’esponente del Carroccio – ai finanziamenti della Regione. Infatti, nel 2010 la media regionale di contributo pro capite indistinto era pari a 1.561,57 euro, con il contributo pro capite all’Asl 1 di addirittura 1.813,86 euro. Nel 2011, invece, la media regionale era salita a 1.564,23, mentre il contributo per l’Asl 1 era sceso a 1.713,82 euro. È chiaro e lampante che, nonostante la riduzione dei crediti, la responsabilità della malagestione amministrativa sia una cosa interna alla Direzione dell’Asl 1». Per Lazzeri, «a fronte della riduzione dei crediti e dell’aumento dei debiti, pare che la Direzione dell’Asl 1 sia contenta della situazione. Infatti, con una perdita complessiva per l’anno 2011 di circa 55,8 milioni, il direttore generale si gloria affermando che la “gestione ordinaria 2011 si è chiusa con una perdita di 28,3 milioni” e che risulta “inferiore addirittura” a quella preventivata. Anche se le cose non stanno esattamente così, in quanto, escludendo il reddito della gestione straordinaria, la perdita sarebbe di circa 43,3 milioni, quali risultati possiamo attenderci da una Direzione che ritiene soddisfacente una perdita di oltre 28 milioni?». Secondo l’esponente del Carroccio, la situazione sarebbe «assolutamente desolante. Da una perdita di 28,2 milioni del 2010 si passa a quella del 2011 di 55,8 milioni; mentre per quanto concerne la perdita “ordinaria” (cioè derivante dalla bontà dell’attività svolta dall’Azienda) si passa dai 24,5 milioni del 2010 ai 43,7 del 2011 (+ 19,2 milioni, + 78%). Una lettura superficiale potrebbe portare a dire che parte della perdita è dovuta alla riduzione dei contributi indistinti erogati dalla Regione che si riducono di circa 16,2 milioni, ma così non è. Bisogna ricordare che per la Asl 1, tali contributi crescono tra il 2009 ed il 2010 di quasi il 13%, una percentuale inaudita in quanto la media regionale è al di sotto dell’1,5%, passando da poco più di 326 milioni a oltre 369 milioni. Quindi, se la crescita fosse stata in linea con i dati regionali, saremmo passati dai 326 milioni del 2009 ai 342,3 del 2010. Concludendo, se il valore 2010 fosse stato in linea con la media regionale, il contributo indistinto del 2011, pari ad 353,1 milioni di euro denoterebbe una crescita del 3,1%».

Continuando ad analizzare i dati aziendali, vi è un peggioramento dei dati relativi alla mobilità, intesi come differenza tra proventi derivanti da prestazioni sanitarie erogate a persone non residenti nel territorio della Asl 1 e costi sostenuti per le cure rese da altre Aziende sanitarie ai residenti nel territorio della Asl massese. Si passa da un valore negativo di 28,8 milioni nel 2010 ad uno di oltre 30 milioni nel 2011. «Questo – chiosa Lazzeri –, è un segno evidente che le scelte finalizzate alla riduzione dei servizi alla cittadinanza non paga e genera, per coloro che ne hanno la concreta possibilità, solo una fuga».

Inoltre, per quanto riguarda la situazione finanziaria, «facendo un raffronto tra la differenza fra le liquidità, i crediti e le risorse liquidabili a breve ed i debiti (presunti ed effettivi) a breve si ha per il 2010 un valore negativo per circa 199 milioni, che per il 2011 peggiora ulteriormente arrivando a quasi 259 milioni».