“Da settembre rischiamo la paralisi. Se il decreto legge sulla spending review confermerà i tagli alle Province calerà solo una mannaia sui servizi, altro che efficientamento della spesa, alla faccia  della pomposa dichiarazione che riporta il titolo del decreto ‘a invarianza dei servizi per i cittadini’. A dirlo senza mezzi termini è il presidente della Provincia di Massa-Carrara, Osvaldo Angeli, non appena calcolata l’entità dei tagli che Palazzo Ducale subirà  da qui alla fine del 2013 a seguito della manovra estiva del governo Monti (“chiamiamo le cose con il loro nome e non prendiamoci in giro mistificando e facendo credere quello che non è: lo dobbiamo come amministratori nei confronti dei cittadini” ha commentato Angeli

‘Se il decreto, già al Senato, verrà approva così com’è, altro che riassetto istituzionale: avremo lo svuotamento, a danno delle comunità locali. Continua in questo modo imperterrita l’azione del governo. L’intento è sempre quello del salva Italia del dicembre scorso. Solo che ora si tenta la soppressione per asfissia e rischiamo di trovarci a fare la cronaca di una morte che prima di Natale era stata solo annunciata ”.

Il barometro gira decisamente verso il brutto tempo. “Da qui al 2013 perderemo  oltre 2 milioni e 600 mila euro fino a dicembre 2012 e ulteriori 5 milioni e 266 mila euro nel 2013 Tagli che si aggiungono a quelli già subiti dal bilancio 2012, che avevamo approvato a fatica: la manovra Monti di dicembre aveva tagliato 1 milione e 300 mila euro da aggiungere agli effetti, sempre su quest’anno, della finanziaria del luglio 2010 per 833 mila euro. Complessivamente da qui al prossimo anno avremo tagli dal Governo, senza citare quelli regionali, per quasi 10 milioni di euro. Dire che si rischia di morire è solo un eufemismo.

Poi c’è la ciliegina di un altro taglio di traverso. Il decreto ci impone l’uso gratuito dei nostri immobili alle amministrazioni dello Stato per fini istituzionali con mancati introiti per 600 mila euro, fatta salva la possibilità, per noi di recedere dal contratto, cosa che forse e purtroppo saremo costretti a fare”

Una cosa è certa: se non sarà modificato il decreto saremo costretti a rimettere mano al bilancio con la manovra di riequilibrio di settembre e dovremo in pratica azzerare il mantenimento dei servizi della amministrazione provinciale  per tentare di evitare il dissesto.

Il colmo è che la base sulla quale vengono calcolati i tagli, i costi intermedi, comprende anche quelli sostenuti, ad esempio per le funzioni delegate dalla Regione Toscana per la formazione professionale, l’agricoltura, il trasporto locale, ecc., soldi che la Regione ci gira per garantire quei servizi (13 milioni su una base dati considerata di 19): su quei servizi quindi non possiamo agire. Per questo la mannaia si abbatte completamente sul resto delle nostre competenze per un taglio netto del 50% che dovremo fare a settembre.

Ci troveremo di fronte all’impossibilita’ di garantire la manutenzione dei nostri 700 chilometri di strade e dei plessi scolastici. Inoltre rischieremo di non poter più garantire l’impegno annuale di circa 600 mila euro, per nove anni, che avremmo dovuto prendere con la Regione Toscana per la gara europea sul servizio di trasporto pubblico locale E come noi tutte le province: in questo senso abbiamo scritto con gli altri presidenti al governatore Rossi e all’assessore Ceccobao per un incontrourgente’.
‘E’ drammatico tutto questo – aggiunge Angeli – soprattutto se consideriamo che i tagli peseranno ancor più su un territorio pesantemente colpito dalla crisi.

Se non ci saranno ripensamenti, non escludiamo la necessità di intraprendere iniziative anche clamorose. Non possiamo assumerci responsabilità di settori e servizi sui quali, come ente, non saremo più in grado di garantire le condizioni di sicurezza. Ai parlamentari del nostro territorio invio quindi un appello, che trasmetterò anche con una lettera, affinché siano evitati tagli lineari alle risorse che faranno male ai cittadini più di quanto oggi ci si possa immaginare e nonostante le non veritiere dichiarazioni di intenti a bella posta inserite nel titolo del decreto, Nello stesso tempo continueremo l’azione con tutte le altre forze istituzionali a cominciare dall’associazione che ci rappresenta l’Upi, per una azione su Regione, Parlamento, Governo e conferenza Statop-Regioni affinché ci sia una sensibile  modifica del decreto’.