Un ordine del giorno per sostenere il mantenimento degli uffici postali è stato inviato da UNCEM Toscana (Unione Nazionale Comuni Enti Montani) a tutti i 168 comuni, la maggior parte piccoli e montani, che ne fanno parte. Il presidente Oreste Giurlani invita così i consigli comunali a far proprio un testo che contiene la richiesta a Poste italiane spa di garantire il mantenimento di un servizio essenziale e, comunque, di avviare un confronto con le realtà amministrative locali prima di procedere a chiusure o ridimensionamenti.

“Con questa iniziativa vogliamo far valere il peso di tutte le realtà amministrative montane toscane, molte delle quali sono alle prese con il problema della chiusura degli uffici postali – spiega il presidente Giurlani – L’ad di Poste italiane spa cerca di tranquillizzare dicendo che il piano presentato è solo l’elenco degli uffici che sono sotto i parametri di economicità. Il problema è che se quei parametri non vengono garantiti gli uffici verranno chiusi. E allora è inutile chiedere, come fa Sarmi, la collaborazione dei comuni per l’espletamento di nuovi servizi a pagamento non di pertinenza di Poste, come il rilascio di certificati anagrafici o il pagamento del ticket sanitario, che noi abbiamo sempre proposto. Dica chiaramente Poste spa – conclude Giurlani – che i 174 uffici toscani (e gli oltre 1100 in tutta Italia) non sono l’elenco delle prossime chiusure e ci dica, con certezza, quali sportelli verranno disattivati”.