“No al senso unico in Via Covetta. E’ un provvedimento mannaia che penalizza le imprese locali di autotrasporto”. Secondo Cna Fita l’ipotesi dell’istituzione di un senso unico per gli autocarri porterà solo al “collasso” delle principali arterie di collegamento come Via Marchetti-Via Dorsale, anello di collegamento tra il monte, la zona industiale ed il Porto, la stessa Via Aurelia per non parlare della rotatoria dell’Esselunga su cui il traffico sarà costretto a passare. Con la chiusura dei Viali a Mare nel periodo estivo e l’istituzione del senso unico Via Covetta per raggiungere il porto e i principali punti di carico-scarico, i camion uscendo dall’autostrada di Carrara dovranno percorrere Via Galilei immettersi nella Via Aurelia, percorrerla fino alla rotatoria dei Marmi, scendere in Via Marchetti e ritornare in Via Zaccagna. Un giro lunghissimo che, secondo Cna-Fita, non produrrà gli effetti sperati. “Non è dirottando il traffico pesante che si rivolve il problema di Via Covetta: così si sposta il problema, si allungano i tempi di percorrenza dei tragitti dei camion costretti a fare un giro interminabile aumentando di conseguenza il congestionamento del traffico sui tratti interessati ed i costi per le imprese già vessate dal caro gasolio – spiega Giorgio Favullo, Reponsabile Provinciale Cna – Fita – il senso unico non è l’unica soluzione. E’ la soluzione più semplice e forse la più comoda per l’amministrazione ma non per gli autotrasportatori. Ci sono altre strade da percorrere. Prima di intervenire con sensi unici e chiusure a priori – spiega Favullo – è indispensabile non escludere alcun tentativo che possa portare ad un giusto equilibrio tra le ragioni dei residenti e leesigenze delle imprese”.
Le altre strade per l’associazione degli artigiani portano verso una riorganizzazione delle tipologie di traffico da e per il monte così come per le aree industriali, passando dal casello della Zona Industriale di Massa. Una soluzione per altro già avanzata in altre occasioni e che potrebbe, secondo le stime di Cna – Fita, ridurre sensibilmente il numero di mezzi in circolazione. “Una gran parte del traffico pesante in transito dal casello autostradale di Carrara – spiega Favullo – transita in Via Covetta, strada più breve (e nel periodo estivo unica) per raggiungere glistabilimenti della zona industriale ed il Porto. Una parte del traffico pesante in entrata ed in uscita dal casello autostradale di Carrara potrebbe essere spostato su quello della zona industriale”. Fita-Cna pensa alle tante cisterne ed ai veicoli stranieri provenienti dal nord Italia che ogni giorno raggiungono gli stabilimenti la zona industriale, in primis Imerys e Omnya ma anche ai semirimorchi dei RoRo chesbarcano e si imbarcano dal porto di Carrara per poi prendere l’autostrada. La società che gestisce il traffico dei trailers in arrivo ed in partenza dal Porto di Marina di Cararra avrebbe dovuto adoperare il casello della Zona Industriale. Un impegno poi non mantenuto. “L’amministrazione di Carrara potrebbe tentare la strada del dialogo con queste importanti realtà che operano nel territorio per sensibilizzarle ad indirizzare i veicoli pesanti che le servono verso il casello della Zona Industriale riducendo così l’impatto del trafficopesante su Via Covetta. Questa è una soluzione percorribile che nonpenalizza le imprese locali e che porta benefici per tutti. Residenti compresi.
Un tema, quello delle difficoltà delle imprese locali di autotrasporto che Cna – Fita, rimarca nel sottolineare il disinteresse dell’amministrazione comunale nei confronti del settore. Da marzo ormai gli autotrasportatori attendo delle correzioni e degli aggiustamenti alla rotatoria e alla pesa di Miseglia, al manto stradale delle gallerie, alle canaline di scolo delle acque e allo stesso tratto tra Via Marchetti e Via Longobarda di competenza di Provincia, una parte, e Comune, l’altra. ”Già da fine marzo ci erano stati assicurati gli interventi di sistemazione che abbiamo più volte sollecitato – commenta Favullo – e che ci erano stati promessi. Ad oggi registriamo solo la volontà di chiudere Via Covetta. Le imprese hanno fatto delle richieste legittime, per la sicurezzapropria e per quella della popolazione che con l’autotrasporto deve convivere”.
Gli interventi richiesti riguardano l’eliminazione di una parte del cordolo della “errata” rotatoria in località Miseglia che è troppo piccola ed è un ostacolo durante le manovre dei camion ed i bus turistici”, la riduzione dei cordoli che delimitano la pesa, il ripristino di “una viabilità decente” nelle gallerie piene di buche e la pulizia delle canaline di scolo che trasportano, durante gli acquazzoni, fango e poltiglia fino a valle, velocizzando il deterioramento del manto stradale. E sul tratto che unisce Via Dorsale allAurelia, ovvero Via Marchetti / Via Longobarda, Cna-Fita conclude: “E’ l’anello debole della viabilità locale. Abbiamo più volte chiesto interventi e proposto possibili soluzioni quali la predisposizione di una rotatoria o all’incrocio tra Via Dorsale e Via Marchetti – Via Longobarda oppure nella zona antistante il Cermec, istituendo in tal caso l’obbligo di svolta a destra in Via Marchetti – Via Longobarda per tutti i veicoli con direzione monti-mare. Ad oggi tutto tace”.