Prosegue l’attività di ricerca sul Sin, sito d’interesse nazionale, di Massa Carrara da parte di ricercatori dell’Arpat che hanno presentato alcuni giorni fa la geomappatura degli inquinamento dell’area. Più precisamente si trattata di una associazione georeferenziata dei punti di prelievo dei dati relativi all’inquinamento. Ma per i non addetti ai lavori rappresenta un modo facile e intuitivo per capire le aree con una più altra concentrazione di sostanze inquinanti. In gergo tecnico: CSC, acronimo di Concentrazioni Soglia di Contaminazione. Non solo in Toscana partirà anche uno studio sul latte ovino e caprino raccolto nelle aree del Sin. Ed è stato il sito di Massa Carrara per il primo studio che verrà presentato nei prossimi mesi.

Sono tre le mappe con georeferenziazione. Una riguarda i terreni ad uso verde e residenziale in cui appare del tutto evidente che larga parte del sito ha un tasso di inquinamento di “Classe 1” ovvero pari ad un valore superiore almeno di 10 volte della soglia di contaminazione. La seconda mappa riguarda terreni commerciali e industriali in cui tutto sommato la situazione appare meno compromessa. Infine da bollino rosso la mappa riguardante le acque: quasi tutto il Sin presenta valori di Classe 1.

Le mappe rappresentano un’evoluzione negli studi sul Sin e di certo possono contribuire ad aumentare la coscienza collettiva sulla pericolosità delle aree inquinate.