In occasione della festa del patrono di Carrara San Ceccardo, sabato 16 giugno, sarà celebrata la Festa di Carrara e dei Carraresi, alla quale è dedicato il Consiglio Comunale solenne, convocato per le ore 9.00, a Palazzo Civico, in adunanza straordinaria “aperta”.
Dopo il saluto del Prefetto di Massa – Carrara Giuseppe Merendino, del Presidente del Consiglio Comunale Luca Ragoni e dei rappresentanti dell’Amministrazione, la relazione della Professoressa Rosa Maria Galleni Pellegrini, la quale ricostruirà la storia di San Ceccardo, vescovo di Luni, approfondendo attraverso lo studio dei simboli e della iconografia religiosa i rapporti tra le due città.
E’ ormai il quarto anno, spiega il Presidente Ragoni, che si svolge la Festa di Carrara e dei Carraresi, in concomitanza con la ricorrenza del Patrono della città, una iniziativa che si è radicata nella tradizione, accogliendo adesioni e consensi. Un programma che quest’anno si svolge in forma ridotta rispetto al passato, quando la Festa si sviluppava con varie manifestazioni su tutto il territorio comunale, dato che da poco è stato eletto il nuovo Consiglio Comunale e i tempi organizzativi sono stati ristretti.
La Festa di Carrara e dei Carraresi proseguirà con lo spettacolo teatrale “Maredentro”, che sarà allestito in via Plebiscito, con inizio alle ore 22.00, grazie alla collaborazione degli organizzatori di Marble Weeks.
Teatro d’attore e d’ombra, di e con Marco Mariotti e Alberto Pedri, ombre a cura di Anusc Castiglioni, allestimento con l’intervento tecnico di Sergio Tovani, Lorenzo Lazzari, Luca Marchi.
“Quante cose sussurra il mare a chi desidera ascoltarlo, quanti sogni, progetti evoca. Ogni volta che lo incontriamo ci racconta un pezzo della sua esistenza, fatta di respiri profondi, di slanci pieni di entusiasmo, di cadute, ma anche di lotte feroci, di sfide senza fine. Ci racconta un po’ di quello che siamo, diventa, come direbbe Baudelaire, il nostro specchio. Nella continua e affannosa ricerca di questo mare, nel faticoso e a volte doloroso tentativo di dialogare con lui, l’uomo incontra se stesso, prende coscienza di ciò che gli si muove dentro. Da questo incontro nasce la possibilità di scegliere tra due vie: l’indifferenza, espressa da un equilibrio statico, o la consapevolezza del proprio tormento interiore, continuamente in movimento, liquido come il mare che diventa vita”.
Lo spettacolo sviluppa questi temi in una continua oscillazione tra il piano realistico/descrittivo e quello dell’introspezione emotiva, tra il fuori e il dentro. In scena è il movimento che agisce sui personaggi attraversandoli, come il moto delle onde sull’acqua.