Il primo consiglio comunale dell’era Zubbani bis è andato tutto come previsto. La maggioranza si è presentata compatta e ben rodata, eccezion fatta per i consiglieri al primo mandato, molti impacciati davanti alle procedure dell’aula. Ricordiamo allora i consiglieri al primo mandato nella maggioranza. Nel Partito Democratico: Cristiano Bottici, Davide Poletti Lucio Boggi, Simonetta Corsa e Roberta Crudeli. Nella Federazione della Sinistra: Giuseppe Scattina. In Sel – Sorridi Carrara, Fabrizio Giromella che non rinuncierà alla carica di consigliere a costo di chiedere la mobilità da dipendente comunale della Polizia Municipale. Nel Psi: Marco Iardella e Luca Pugnana. Qualche imbarazzo di troppo proprio nella maggioranza, tra i nuovi consiglieri che avranno bisogno necessariamente di qualche mese di lavoro per imprimere un peso politico nell’amministrazione Zubbani. L’opposizione invece è tutta alla prima esperienza tranne Lanmarco Laquidara e Claudia Bienaimè. I grillino, capeggiati da Matteo Martinelli, non hanno dato segnali di cedimento anche nella prima votazione “di contestazione” con l’astensione all’immediata esecutività per l’elezione della vicepresidenza del consiglio comunale. Esordio anche per Maria Elena Musetti, nel Pdl, guidata dalla grande esperienza di Lanmarco Laquidara.
L’opposizione carrarese nel primo consiglio comunale ha fatto ciò che, per le leggi non scritte della politica, non bisognerebbe mai fare, almeno agli esordi: spaccarsi con sicuri strascichi polemici e non solo. Che il Movimento 5 stelle fosse particolarmente agguerrito, talvolta oltre misura con i propri esponenti tra il pubblico, si è capito subito. Un tifo quasi da stadio per il proprio candidato a sindaco, Matteo Martinelli, e contestazione, più o meno, aperta per la maggioranza e addirittura per la stessa opposizione. Un clima da “guerra” contro tutti e tutto. Il primo scontro interno all’opposizione si è consumato sul tema della vice-presidenza dell’opposizione. La prima autocandidatura è di Matteo Martinelli che rivendica la carica in base ai risultati elettorali. La seconda autocandidatura è di Lanmarco Laquidara che invece la rivendica in base alla propria esperienza di 14 anni di consiglio comunale. Alla prima votazione vince Martinelli con 5 voti ma la maggioranza assoluta è di 13. dunque seconda votazione che termina con un testa a testa, 7 a 7. Chi passa? Per qualche minuto è un giro frenetico di consultazioni tra l’ufficio di presidenza e la segretaria comunale. Il regolamento comunale infatti ipotizza una situazione simile ma per due consiglieri per cui prevarrebbe colui che ha ottenuto più preferenze, non per consiglieri candidati a sindaco. Dunque l’ufficio di presidenza, mette agli atti il 7 a 7, e davanti alla rinuncia dei due consiglieri di ritirare la propria candidatura. Fa una terza votazione in cui vince Laquidara, 11 a 7. dunque sia Martinelli sia Laquidara hanno ottenuto voti dalla maggioranza per un semplice calcolo matematico che all’opposizione sono solo in 6. Eppure il Movimento 5 stelle attacca parlando di “arroganza” e dice che i consiglieri della maggioranza, ben nove, con voto segreto hanno capovolto l’esito della prima votazione in cui Martinelli era davanti a Laquidara. Per dovere di cronaca il voto è segreto come procedura regolamentare e avviene all’interno di una cabina di voto.
Alla presidenza del consiglio comunale è stato confermato Luca Ragoni, vice-presidente per l’opposizione è Luciano Tonarelli. La seduta del consiglio comunale è stata trasmessa in streaming su internet per iniziativa del Movimento 5 Stelle.