Lungo 6224metri lineari, quattro pozzi a valle che si alimentano dalla falda scovata a 100 metri di profondità, due serbatoi a monte per un impianto realizzato con un dislivello di oltre duecento metri in grado di servire aziende e  attività agricole in via dell’Uva, via Ponte del Vescovo, via Renza, 180 contratti di allaccio già sottoscritti e tre  pompe antincendio installate in una zona nota per l’alto rischio combustione. Sono i numeri dell’acquedotto agricolo del Candia costato 740mila euro di cui 500 finanziati dalla Provincia attivando un finanziamento regionale e realizzato dall’Amministrazione Pucci in poco più di due anni con un piano di lavoro coordinato dall’assessorato ai lavori pubblici di Fabrizio Brizzi in collaborazione diretta e fattiva con la Provincia di Massa-Carrara, la Coldiretti e il Consorzio dei Produttori agricoli del Candia.

L’impianto sarà inaugurato sabato 19 maggio prossimo alle 11 in zona Madonnina lungo via dell’Uva con una breve cerimonia pubblica cui parteciperanno tra gli altri, lo stesso assessore Brizzi e il presidente del Consorzio Roberto Verzanini.

Presentato in conferenza stampa dall’assessore, l’impianto vanta le più moderne tecnologie per garantire risparmio energetico e una pressione costante lungo tutto il tratto, serve oltre 50 ettari di vigneto con un calcolo presunto di 30-40mila metri cubi di acqua e potrà essere esteso a nuovi tratti del territorio non appena sarà possibile accedere a nuove fonti di finanziamento.

“L’opera – ha sostenuto con orgoglio l’assessore Brizzi – è un vanto di questa amministrazione che l’ha inserita nelle sue linee programmatiche e che è riuscita a realizzarla grazie alla fattiva collaborazione della Provincia e dei viticoltori della zona. Siamo partiti presentando un progetto esecutivo nel 2009 che si è guadagnato il finanziamento regionale con il massimo del punteggio e siamo andati avanti spediti con i lavori per dare una risposta concreta alle aziende di questo territorio che operano in un settore produttivo importante per l’economia locale. Siamo convinti inoltre – ha continuato l’assessore – che questo impianto contribuirà a migliorare il territorio anche da un punto di vista ambientale: potranno ad esempio essere eliminate certe costruzioni realizzate a macchia di leopardo per raccogliere l’acqua piovana e parallelamente via via eliminate quelle cisterne di acqua stagnante che sono disseminate nella zona e che fanno da ricettacolo e da incubatore agli insetti”. “L’acquedotto – ha aggiunto il presidente Verzanini – è fondamentale per i produttori perché se è vero che la zona è doc per le sue storiche piante di vite è pur vero che ogni nuova piantumazione ha bisogno di costante apporto d’acqua per l’attecchimento e con un impianto moderno saranno adesso possibili anche nuovi investimenti da parte dei produttori”