Dal mese di aprile negli ospedali della Toscana è possibile donare il sangue da cordone ombelicale anche la domenica e in tutti i giorni festivi. La Banca regionale del sangue da cordone ombelicale è aperta 365 giorni l’anno nelle sue due sedi operative di Firenze e Pisa e permette alle donne che partoriscono in qualsiasi giorno della settimana di compiere il loro gesto di solidarietà.

“Un risultato importante – sottolinea l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – per il quale mi ero impegnata ad attuare tutti gli adeguamenti organizzativi indispensabili per consentire a tutte le mamme toscane di donare sempre, domenica compresa. Voglio manifestare  tutta la mia soddisfazione per questo traguardo raggiunto grazie all’impegno di tutti gli operatori, delle aziende ospedaliero-universitarie di Careggi e Pisa, del Centro Regionale Sangue e dell’associazione Adisco (Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale)”.

Anche in questo settore della donazione la Toscana sta ottenendo buoni risultati, con un incremento di oltre il 10% della raccolta di sangue da cordone ombelicale nell’ultimo anno. Il prelievo non comporta alcun rischio né per il neonato né per la mamma. Il cordone ombelicale, alla sua recisione, subito dopo il parto, può ancora svolgere una funzione preziosa per la cura di gravi malattie come le leucemie o alcune malattie congenite. Il sangue cordonale contiene cellule staminali che possono essere trapiantate a persone malate e dare luogo così a nuove cellule del sangue. Le cellule staminali ottenute dal sangue del cordone ombelicale si stanno dimostrando ogni giorno di più indispensabili per assicurare cure appropriate a pazienti con gravi malattie del sangue, come leucemia e linfomi.

La forte pressione mediatica ha prodotto negli ultimi anni una larga adesione delle neo mamme alla proposta di conservare in banche estere, per uso esclusivo del proprio figlio, il sangue del cordone ombelicale. Il tam tam mediatico ha creato la falsa illusione di poter assicurare ai propri figli una chance in più in caso di gravi malattie e molte mamme hanno aderito a questa suggestione, inviando all’estero il sangue del proprio cordone ombelicale, a proprie spese perché la conservazione autologa è proibita per legge nelle banche italiane, in quanto pratica non supportata da evidenze scientifiche. “La vera donazione – chiarisce l’assessore Scaramuccia – è quella volontaria, gratuita, anonima e consapevole. Se tutte, o molte mamme scegliessero la conservazione autologa, si assisterebbe a una diminuzione della disponibilità di sangue cordonale donato ad uso trapiantologico allogenico, e molti bambini e adulti in attesa di un trapianto non potrebbero trarre vantaggio da questa procedura terapeutica”.

La Toscana è un nodo rilevante della rete italiana delle banche cordonali istituita nel 2009, l’ITCBN (Italian cord blood bank network), di cui fanno parte 19 banche su tutto il territorio nazionale, con una disponibilità di oltre 23.000 unità cordonali. Di queste, oltre 1.000 sono state utilizzate a scopo trapiantologico, il 30% in Italia e il 70% all’estero. In nostro Paese è al terzo posto in termini di unità rilasciate a livello europeo e al quinto a livello internazionale.