Contro il caro benzina, ma anche per cercare garanzie al rischio che le liberalizzazioni si accompagnino ad una perdita di posti di lavoro, la Regione Toscana raccoglie nuove adesioni al protocollo sulle ‘pompe bianche’, ovvero i distributori slegati dai marchi delle grandi compagnie petrolifere. L’intesa siglata poco più di un mese fa da Conad e Coop è stata infatti firmata anche da Federdistribuzione, l’associazione di categoria che ha tra i suoi associati catene di supermercati come Esselunga, Carrefour e Pam. E’ accaduto stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidente della Regione. L’accordo è stato sottoscritto dal presidente Enrico Rossi e dal presidente di Federdistribuzione Toscana Giovanni Maggioni.
‘Pompe bianche’ più facili da aprire e più convenienti: è questo lo slogan. Come un mese fa gli obiettivi rimangono due: fissare un prezzo più basso e vantaggioso per i consumatori, ma anche garantire il riassorbimento del personale delle piccole stazioni di servizio che potrebbero chiudere o dover ridurre gli addetti. Era uno dei timori dei piccoli esercenti. “E per questo – annota Rossi – abbiamo inserito questa clausola”.
Perchè il prezzo di benzina e diesel smetta di salire, l’intervento non può comunque fermarsi alla grande distribuzione. Per incidere sui costi alla pompa, tutti i gestori dovrebbero poter acquistare i carburanti sul libero mercato: anche quelli con un’insegna monomarca. Un mese fa Rossi aveva scritto una lettera al presidente del consiglio Mario Monti e al presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani per chiedere una modifica al decreto “Cresci italia” e consentire a tutti i gestori di poter acquistare carburanti sul libero mercato per almeno il 50 per cento di quanto erogato l’anno precedente. La conferenza delle Regioni ha fatto propria questa posizione.
L’intesa
Con l’intesa firmata oggi Federdistribuzione si impegna ad aprire nuovi impianti di carburante garantendo prezzi alla pompa più bassi e competitivi rispetto al mercato tradizionale. Qualora poi l’impianto comporti la chiusura o l’esubero di personale in altre stazioni di servizio nel raggio di quindici chilometri, i centri commerciali si impegnano a riassorbire la manodopera: anche in altre attività presenti nel complesso commerciale. In alternativa la grande distribuzione che aprirà impianti non con il proprio marchio – e che non potrà quindi riassumere direttamente manodopera – si impegna a scegliere per l’affidamento delle stazioni di servizio in gestione, a parità di condizioni, gli esercenti che già operano negli stessi quindici chilometri.
La Regione monitorerà i prezzi alla pompa praticati negli impianti di tutta la Toscana.
Numeri e risparmi
In Toscana oggi ci sono 1565 stazioni di servizio. Le pompe ‘bianche’, quelle senza logo e con prezzi presumibilmente low cost, sono 39, di cui 4 gestite dalla grande distribuzione: 1 dalla Conad e 3 dalla Carrefour.
La Conad un mese fa ha annunciato entro il 2012 almeno due nuove aperture e l’obiettivo di avere una stazione di servizio in almeno tutti i capoluoghi di provincia. La Coop non aprirà distributori con il proprio marchio, ma farà accordi con gestori già esistenti: un po’ come è già stato fatto davanti a Sesto Fiorentino.
Il presidente Rossi è convinto che nei nuovi impianti che saranno aperti i consumatori possano godere di uno sconto di almeno 10 centesimi rispetto al prezzo medio del carburante. Cifre che già trovano conferma in alcuni centri commerciali.