Filtrare con un programma informatico il curriculum di migliaia di candidati scegliendo, senza perdite di tempo, i migliori.
Un’idea semplice, ma geniale, che una volta applicata ha portato Luca Bonmassar, 30 anni, di Marina di Massa, direttamente dalle parti della Silicon Valley, terra promessa per tutti coloro che vivono nel culto disoftware e computer.
«Lo stereotipo del precario non mi appassiona più di tanto: le università italiane sono fra le più preparate, chi ne esce – nel caso di Bonmassar con il massimo dei voti e lode in ingegneria informatica, – èben preparato. Il problema si innesca una volta fuori dalla scuola: in Italia ci sono tempi da rispettare, non ti fanno provare. All’estero l’età non conta: sei preparato? Ti testano anche se hai 25 anni». «Ho fatto la mia tesi specialistica ad Helsinki, alla Nokia: sviluppavo le reti di quarta generazione. Concluso questo periodo – racconta Luca – sono tornato a Pisa, era il 2006, in una società che elaborava sistemi per la finanza. Poco dopo ci fu la possibilità di lavorare alla Vodafone in Germania. La presi al volo. In
questo caso l’obiettivo era lo sviluppo di un social network legato alla telefonia mobile: in pochi mesi mi sono ritrovato alla guida di un team di 350 persone. Ecco cosa intendo per provare: in Germania avevano capito che potevo gestire un gruppo di lavoro così impegnativo». E’ proprio durante l’esperienza con Vodafone che Luca ha cominciato a lavorare allo sviluppo di codici per selezionare curriculum. «Ne parlai con quello che poi è diventato il mio socio, Federico Feroldi, bresciano. Uno dei nostri problemi alla Vodafone era quello di selezionare 350 sviluppatori. Serviva qualcosa che ottimizzasse il processo di colloquio». Un filtro, appunto. «Abbiamo fondato una nostra società, Coderloop: per un anno e mezzo siamo andati avanti investendo tutti i nostri risparmi ».. Il sistema studiato dalla Coderloop, alla fine, fa colpo
sulle grandi aziende di settore: si unisceunterzo socio, Andrea La Mesa, chiamato a curare la parte business. E alla fine arriva l’offerta giusta da parte della Gild, società americana che reputa affidabile la tecnologia del giovane ingegnere di Massa e acquisisce Coderloop lasciando in dote una parte di quote azionarie ai 3 ragazzi. «Oggi siamo alla guida di un
piccolo gruppo in Gild: se poi in futuro una società ancora più grande ci acquisirà, avremo un importante ritorno finanziario». «La mia vita? Fra Silicon Valley e Stoccolma, dove lavora Elisa, la mia fidanzata, che ho conosciuto a Pisa e che oggi lavora alla Ericsson. A casa, a Marina di Massa, vado sempre più raramente, ma parliamo e ci vediamo
via skype. Lo stipendio? Diciamocheilmiomensile è 15/20 volte superiore a quello che percepivo in Italia. La verità è che
negli Usa il ricambio nel campo del lavoro è forte, le opzioni professionali in discreto numero, maè ancor più vero che ti possono licenziare dandoti al massimo un preavviso di 5, 6 giorni. Forse, a rifletterci su, i veri precari sono proprio loro».
da Il Tirreno