Via libera unanime dalla commissione Territorio presieduta da Vincenzo Ceccarelli (Pd) alla proposta di legge della Giunta regionale relativa a “Disposizioni urgenti in materia ambientale”. Il provvedimento di fatto va a modificare, in maniera “puntuale ed urgente”, tre diverse leggi: tutela delle acque dall’inquinamento (legge regionale 20 del 31 maggio 2006); gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati (n. 25 del 18 maggio 1998); funzioni amministrative in materia di progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo (n. 64 del 5 novembre 2009).

Per quanto attiene la tutela delle acque dall’inquinamento), la modifica introduce una nuova data di stipula degli accordi e contratti di programma, prorogando i termini al 31 dicembre 2012 (erano fissati al 31 marzo 2012). La nuova scadenza è necessaria in quanto le “competenze delle sei Autorità di ambito territoriale ottimale sono state recentemente trasferite all’Autorità idrica toscana ancora in fase di costituzione”.

La modifica alla legge regionale sulla gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati è urgente: le norme sulla gestione dei rifiuti (ai sensi della Lr 4/2001) prevedono il conferimento di apparecchiature elettroniche RAEE, provenienti da nuclei domestici, verso impianti autorizzati alla raccolta iscritti all’albo dei gestori ambientali. Tale iscrizione, però, non è necessaria e vincolante. Considerato che la materia è di competenza esclusiva statale, la Regione non poteva imporre obblighi, da qui la modifica che adegua la normativa regionale a quella nazionale.

Infine la legge sulla disciplina delle funzioni amministrative in materia di progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo. La proposta dell’esecutivo regionale fa slittare di un anno il termine per la presentazione delle denunce di esistenza di invasi in essere o in corso di realizzazione. Si passa dal 31 marzo 2012 al 31 marzo 2013 in quanto si teme che la congiuntura economica e la crisi del settore, potrebbero comportare rischi di dismissione di bacini di accumulo piuttosto che una loro messa in sicurezza.