Non si fa attendere la risposta del Movimento Aspecista alla risposta dei vertici di CarraraFiere. La polemica come ricorderete nasce alcune settimane fa, in seguito alla notizia che nei padiglioni fieristici di Marina di Carrara, oltre a Mondo Pesca verrà ospitato anche Mondo Caccia il primo salone dedicato alla caccia sostenibile. L’aspra critica degli animalisti e aspecisti apuani era stata immediata e, a questa era seguita una vera e propria campagna indirizzata contro la Fiera e il Comune di Carrara che ha offerto il patrocinio. Anche dalla Fiera il direttore Paris Mazzanti non aveva mancato di rispondere, dicendosi rammaricato di una presa di posizione tanto netta, che avrebbe rischiato, sosteneva, di mettere proprio i militanti, che si definivano difensori della vita e della libertà, su di un piano di prevaricatori del punto di vista altrui. Su questo gli aspecisti s’infiammano e stigmatizzano l’affermazione secondo la quale l’essere cacciatore sarebbe una scelta libera che, in quanto tale, non calpesterebbe i diritti di alcuno. Un paradosso secondo loro quanto sostenere che l’attività venatoria possa essere considerata sostenibile. La chat su facebook si arricchisce di contributi e qualcuno scrive: “Era dagli anni ’90 che non sentivo usare con tanta fierezza l’aggettivo “sostenibile” riferito ad una qualsiasi attività umana: successivamente tutti o quasi hanno capito che era una assurdità a cui non credeva più nessuno”. E mentre si accusa di antropocentrismo la risposta fornita da CarraraFiere, si sottolinea quanto  il problema non sia calpestare qualcuno inteso come sensibilità di altri esseri umani, ma il negare l’esistenza ad altre specie che nello specifico sono le prede dei cacciatori. Il rispetto alla diversità insomma, secondo Carrara Aspecista, verrebbe rivendicato esclusivamente per se stessi e mai per mettere in discussione il proprio fine: “il cacciatore”, concludono, “non aiuta gli equilibri della Natura perché essa da sola è in grado di provvedervi.”