Ko le prenotazioni negli agriturismi in Lunigiana per il Ponte dei Santi. Già cancellate molti pernottamenti per le prossime settimane mentre sale la preoccupazione tra gli imprenditori agricoli costretti a subire l’effetto boomerang degli eventi alluvionali che hanno colpito duramente l’alta Lunigiana la scorsa settimana. Le tragiche immagini della città di Aulla sommersa nel fango, i militari e volontari al lavoro 24 ore su 24 per riportare un po’ di normalità e il bollettino meteo poco incoraggiante degli ultimi giorni hanno consigliato ai tanti turisti che avevano scelto la Lunigiana per trascorrere il weekend del ponte dei Santi di cancellare le prenotazioni e restare a casa. E così hanno fatto, in molti, anche se gli agriturismi si trovano a decine di chilometri dalle zone colpite e non sono stati interessati da smottamenti e frane. “Ma qui non è successo nulla – conferma Barbara Maffei, giovane imprenditrice e titolare dell’agriturismo Montagna Verde a Apella – eppure sto ricevendo disdette su disdette. Avevo prenotazioni fissate da mesi, gruppi per il ristorante: cancellate. Già il periodo è tradizionalmente difficile, già la Lunigiana non è un prodotto turistico facile: i turisti sono spaventati. C’è panico, paura. Siamo impotenti di fronte a quanto successo”.

Non solo animali annegati nelle stalle, aziende agricole isolate, smottamenti e frane a complicare un già difficoltoso periodo per l’agricoltura caratterizzato dalla scarsità di alcune produzioni simbolo come il miele, le castagne e l’olio, il maltempo in Lunigiana ha anche un importante volto turistico-ricettivo: “Finita l’emergenza – analizza Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – sarà necessario ricostruire una nuova immagine della Lunigiana. Una Lunigiana sicura ed ospitale: un messaggio che oggi non può essere percepito, in questa fase tragica per il territorio, e che ha gravi ripercussioni sulle attività agrituristico-ricettive di tutta la Lunigiana”. Per Coldiretti (info su www.massacarrara.coldiretti.it) la priorità è “riattivare” le vie di collegamento e la viabilità per rendere meno difficile raggiungere le frazioni; un aspetto che facilita una percezione positiva del territorio e meno traumatica. “Irraggiungibile – spiega Tongiani – significa inaccessibile. Anche le zone che in realtà non sono state interessate dall’esondazione del fiume Magra e dal maltempo sono state danneggiate dalla difficoltà di accedervi”.

Da qui la richiesta, agli amministratori locali, ma anche addetti al settore e tour operator, di lanciare messaggi positivi e rassicuranti poiché “c’è un’economia ed un’immagine da tutelare – spiega Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – i fatti accaduti sono gravissimi, la situazione è complicata nelle frazioni colpite, ma è necessario far capire ai turisti che la Lunigiana è ancora viva ed accogliente. Anzi – conclude Ciarrocchi – il turismo può essere un volano per rimettere in moto tutta l’economia della Lunigiana”.

La Selva” si trova a 5 km dal centro di Aulla, “sul cucuzzolo”: “Abbiamo perso 30-40 clienti del ristorante prenotati tra sabato e domenica scorsa – racconta il titolare Eugenio Vannini – ed anche poco fa ne abbiamo ricevute altre. Qualcuno telefona – ammette – chiede informazioni: li rassicuriamo”. A Pontremoli, all’agriturismo “Podere Rottigliana” ottobre-novembre non è mai stato un periodo felice: “Ma non è mai stato infelice come questo – ammette Susanna Savio, la titolare – non ho avuto nessuna prenotazione per i Santi, ne per le settimane future. Per ora tutto tace”.