servizio completo alla pagina telegiornale 27.08.11
Portare l’arte dentro la fabbrica, rompere le rigide barriere dell’azienda perché il lavoro è un fatto umano e, come tale un problema di tutti, in ogni spazio, in ogni tempo. L’operaio lavoratore crea, produce non solo per sé, ma per il circuito intero della socialità umana, perché tutti possano vedere, ammirare rimanere non indifferenti. La mostra, degli operai della eaton insieme ad un gruppo di talentuosi artisti, allestita all’interno del palazzo ducale di Massa, inaugurata ieri e aperta al pubblico fino a domenica, si inserisce all’interno di Consonanze, progetto d’arte contemporanea della provincia di Massa Carrara. L’associazione blitz art presenta l’iniziativa Giro di Vite.
Il lavoro connota l’uomo: questo il messaggio principe dell’intero evento espositivo, con una domanda, una sola, inquietante, di fondo: cosa diventano un operaio o un manovale se non possono più esercitare il proprio mestiere? 5 artisti, Aldo Giannotti, Stefano Lanzardo, Andrea Ferrari, Francesco Marchesi e Sandro del Pistoia un gruppo di ex lavoratori e un luogo simbolo, la fabbrica eaton, traslata nella cornice delle istituzioni provinciali del palazzo ducale: una miscela perfetta per riflettere su questi interrogativi. Un percorso che, al suono della sirena, si apre con una pungente rappresentazione scenica, con protagonisti gli operai stessi, di un colloquio di lavoro, dove, dal botta e risposta emerge il conformismo che spesso accade in queste situazioni. Le scale conducono il visitatore al piano superiore, dove una pungente scena del crimine, allude simbolicamente al delitto effettuato della multinazionale ai danni dei lavoratori e, nella grande sala, la palla avvelenata, una grande opera mai tentata, tavole di legno, giunti di gomma e tanta manodopera come in una catena di montaggio: palla avvelenata, come la eaton, che tutti si passano come una patata bollente.