Crisi dell’Atn. In merito Gianni Musetti tiene a sottolineare come fu proprio lui col partito de La Destra a denunciare per primo i tassi di assenteismo del personale, proprio durante un approfondimento andato in onda su Antenna 3. Quelle che allora furono definite dall’azienda e dal Presidente Bonini percentuali sparate a caso dal consigliere, adesso si rivelerebbero esattamente corrispondenti alla realtà. Ma ci sarebbero dati ancor più allarmanti che si tenterebbe di tenere sottaciuti poiché dimostrerebbero la scarsa attenzione sulla gestione del personale. “In pochi sanno”, tuona Musetti, “che ci sono dipendenti che in un anno di lavoro si sono presentati a servizio solo per poche settimane; o ancora, altri che sono passati dall’officina alla comoda scrivania solo per essere esponenti di un particolare partito; altri ancora, che fra stipendio dell’Atn, e incarico come consigliere d’amministrazione ad Apuafarma, possono assicurasi un reddito da nababbo”. Simili vizi poi andrebbero ad appesantire il lavoro di quei dipendenti che si trovano a sopperire   ai giorni di mutua permanente che viene assicurata ad altri. Oltre queste considerazioni Musetti rammenta anche la proposta fatta dal suo partito: gli autisti dovrebbero controllare il biglietto al momento delle fermata, costringendo ad obliterarlo davanti ai oro occhi. “Questo”, sottolinea il consigliere, “soprattutto per i tanti stranieri che salgono in vettura e non pensano minimamente a pagare la corsa”. Chi sale sull’autobus insomma dovrebbe far vedere i biglietto e se non lo ha, l’autista potrebbe da subito pregarlo di scendere. “Se i sindacati non vogliono e ostacolano questa formula, come l’azienda ci ha risposto”, avverte concludendo l’esponente de La destra, “si prendano la loro responsabilità quando i conti del bilancio vanno in rosso e si è costretti a licenziare per evitare la catastrofe”.