Per il quarto anno si celebra oggi la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, promossa dal 2007 ogni 17 maggio dall’Unione Europea. A Carrara il banco organizzato da Radicali, Arci e Circolo Giordano Bruno è riuscito, in poco più di 2 ore a raccogliere 200 firme per l’istituzione di un registro comunale delle unioni civili: “Sappiamo benissimo che ci sono ancora tanti casi di omofobia”, afferma Gianluca Maggiani, il pittore radicale vittima di poco tempo fa di un oltraggio mirato ad offendere il suo orientamento sessuale, “e trovo molto interessante questa raccolta. Per me”, prosegue, facendo riferimento alla Giornata della Famiglia promossa dall’Amministrazione, “si tratta sempre di nuclei famigliari, come nel mio caso, visto che convivo col mio compagno e con lui ho comprato casa. Qualsiasi cosa può succedere, una morte, una malattia, ma anche solo la necessità di chiedere un alloggio popolare…insomma la possibilità di chiedere cose insieme, perché insieme si viene riconosciuti. Noi abbiamo investito sul nostro rapporto come qualsiasi altra coppia e ci sentiamo veramente una famiglia perché la nostra unione si fonda sull’amore, che per me viene prima di tutto, prima di case o beni: naturalmente però, dopo tanti anni di convivenza tenti anche di proteggere, non solo te, ma anche e soprattutto il tuo compagno di vita”. Il Registro ha una funzione prettamente “municipale”, al fine di salvaguardare i diritti di coppie etero ed omosessuali, attribuendo loro benefici, per quanto concerne gli alloggi popolari, gli sgravi e le detrazioni fiscali. Ma cosa ne pensa l’Amministrazione? Il Presidente del Consiglio Luca Ragoni, si dice d’accordo, affermando di aver firmato egli stesso: “Tutte le idee che servono a svegliare dal torpore e smuovere dall’immobilismo debbano essere benvenute”, afferma, “riconoscere diritti patrimoniali e di assistenza è importante e su questo tema ci stiamo muovendo anche in Consiglio. Tutto ciò ovviamente nei limiti della sobrietà, come stanno egregiamente facendo i nostri concittadini: cadere in esagerazioni e provocazioni al contrario potrebbe rischiare di ledere addirittura proprio chi sta subendo queste discriminazioni”.