Il giorno dopo l’acceso dibattito sulla pillola abortiva organizzata da Ordine Futuro piovono le polemiche per l’avvenuta manifestazione, per la concessione del teatro dei Servi da parte del sindaco Pucci e frasi di solidarietà a favore delle donne insultate e minacciate. Sono le donne dell’associazione “Usciamo dal silenzio” che hanno espresso il proprio favore alla RU486. La solidarietà arriva innanzi tutto da CARC, ASP e il Fronte Studenti in Lotta per delle donne che devono difendere i propri diritti e per loro sono pronti a scendere nuovamente in piazza, sabato prossimo, per ribadire che questi episodi non devono più accadere. “E’ stata scritta una pagina nera che doveva essere evitata”, dice oggi il partito democratico incolpando ancora una volta il primo cittadino. Se qualcuno ha incitato alla violenza deve assumersi la responsabilità; l’invito del Pd è rivolto alle forze dell’ordine per identificare e perseguire i responsabili degli spiacevoli episodi avvenuti e su questo il partito sta preparando un ordine del giorno da presentare in consiglio comunale. Contro il sindaco Pucci che ha concesso uno spazio pubblico ad un’associazione di destra si schiera anche il partito comunista dei lavoratori: ha inspiegabilmente autorizzato la manifestazione, dicono, e l’esito è stato scontato, violenze e minacce a chiunque contestasse ciò che veniva detto in sala. Dal sindaco il partito dei lavoratori si aspetta una formale denuncia per gravi minacce, nei confronti degli organizzatori dell’evento. Ma la solidarietà espressa non è soltanto nei confronti delle donne gravemente insultate, ma anche ai giornalisti intervenuti al dibattito e ad una troupe di Antenna3, minacciati fisicamente e verbalmente. A questo si unisce anche il consigliere comunale di sinistra ecologia e libertà Simone Ortori, anch’egli contro la decisione di rilasciare il teatro dei Servi. Fuori dal coro il PdL e il consigliere Stefano Caruso per l’inutile allarmismo creato nei giorni scorsi: è preoccupante sentir parlare di antidemocraticità nel fare cultura, ha dichiarato, così come tacciare di apologia di fascismo una semplice manifestazione culturale informativa e divulgativa. Bocciata dal consigliere di destra anche la patente per concedere gli spazi pubblici in quanto nessuno può rivendicare l’esclusività della libertà di parola e ci sono organi ben preposti a decidere se si stanno commettendo reati penali o anticostituzionali da perseguire, specifica, sia che siano commessi da destra che da sinistra. Ma la cultura e l’informazione conclude Caruso sono ben altra cosa.