C’è un dipendente accusato dalla Barsanti Macchine spa di non aver rispettato gli orari di reperibilità durante il periodo di malattia, dall’altra ci sono cgil, cisl e uil che difendono la privacy dell’uomo. Da tempo la Fiom aveva informato Fim e Uilm del comportamento della ditta messo in atto, a dire del sindacato, per screditare la dignità di un rappresentante sindacale all’interno dello stabilimento in zona industriale a Massa. Già era stato denunciato il pedinamento ai danni del lavoratore, alle accuse il titolare della Barsanti aveva replicato: “nessuno spionaggio, semplicemente, ci hanno segnalato che il Dipendente è stato visto fuori casa in orari consentiti per legge e lo abbiamo invitato a rendercene conto”. Obiettivamente il lavoratore è stato trovato fuori casa oltre gli orari previsti dal nuovo decreto Brunetta, ma discutibile l’atteggiamento assunto dall’azienda la quale ha inviato un’altra lettera di ammonimento al dipendente con l’elenco dettagliato dei suoi spostamenti nei giorni della presunta malattia. Ricordiamo che le fasce di reperibilità sono state portate dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; il dipendente, si legge nella lettera sarebbe uscito più volte per commissioni personali, alle 9.30, alle 12.30 o alle 14.20. Si citano però anche momenti privati della famiglia che i sindacati ritengono altamente lesivi della privacy dell’uomo, confermando che il dipendente è stato effettivamente spiato. Le segreterie sindacali attiveranno tutte le tutele legali e contrasteranno tali atteggiamenti della ditta con tutte le iniziative che saranno ritenute utili.