Per l’incidente che è costato la vita alla 22enne di Avenza Chiara Lucetti, è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Massa Carrara ed iscritto sul registro degli indagati l’amministratore delegato della Toyota Italia Massimo Gargano. Chiara è morta lo scorso 24 gennaio dopo essersi schiantata a bordo di un Aygo contro un palo, il pm Federico Manotti non aveva disposto gli esami né per verificare la presenza di alcool né di stupefacenti perché, dicevano tutti, Chiara stava lontana da entrambe. Non c’era inoltre da accertare nessuna responsabilità penale perché la giovane carrarese era in auto da sola. Poi un mese dopo la svolta: la lettera della Toyota che arriva a casa di Chiara, ricevuta dal padre, in cui si invita la proprietaria della vettura a presentarsi dal concessionario per fare controlli sull’auto per un difetto di fabbrica. Rientra infatti tra i quasi 2 milioni di modelli prodotti tra il febbraio 2005 e l’agosto 2009 richiamati dalla casa automobilistica in tutta Europa. Il pedale dell’acceleratore si blocco sotto il tappetino; un’anomalia che potrebbe aver impedito a Chiara di frenare. Il padre ha presentato una denuncia e il sostituto procuratore Manotti ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. La casa sta collaborando con la procura negli accertamenti; «l’iscrizione nel registro degli indagati dell’amministratore delegato di Toyota Italia è un atto dovuto – ha spiegato Manotti. Alla consulenza tecnica, attesa entro 90 giorni, procederà l’ingegner Claudio Ciccarelli di Genova. Per capire se il difetto all’acceleratore è reale saranno fatti degli accertamenti su chi ha fabbricato l’auto e se sono stati eseguiti lavori di manutenzione ordinaria.