Realizzare il porto turistico, con il corollario di progetti che questo stimolerebbe, significherebbe rimettere in moto un settore turistico in declino da anni, nonché riaprire cantieri per centinaia di milioni di euro, che rappresenterebbero una manna per i disoccupati, le imprese, i professionisti. Questo affermano in una nota i rappresentanti della sezione socialista Pietro Nenni di Carrara e, sottolineando il momento di crisi mondiale senza precedenti, accusano coloro i quali impedirebbero una simile opportunità senza comprendere che questa sarebbe la sola occasione in grado di rimettere l’economia di tutto il territorio sulla strada dello sviluppo. “C’è ancora chi alza barricate contro l’interesse collettivo”, affermano i socialisti, “ al fine di mantenere nel tratto di litorale tra il porto di Carrara e le colonie di Marina di Massa l’attuale situazione di profondo degrado che dura ormai da 50 anni e che è antitetica a qualunque idea di rilancio”. Dopo trentacinque anni di dibattiti insomma, sindaco di Carrara e sindaco di Massa avrebbero finalmente fatto la scelta giusta, mettendo da parte le parole per dare il via alla realizzazione di un’opera che rivestirebbe un’enorme importanza per la provincia. Se la partecipazione, anche critica, che si trasforma in vigilanza verrebbe dai socialisti giudicata positivamente, altra cosa sarebbe non offrire neppure alla discussione un progetto tramite una serie di ricorsi al Tar, fatti e annunciati. “Disincentivare chi investe con continui ricorsi, denunce, appunti e tutti gli strumenti polemici di cui il nostro territorio eccelle”, conclude il comunicato, “sarebbe un suicidio, per questo chiediamo ai nostri amministratori di accelerare i tempi verso una simile prospettiva di sviluppo”.