Manca solo la formalizzazione dell’accordo, ma l’obiettivo politico e tecnico è stato ormai raggiunto. I container con i residui della lavorazione del marmo provenienti dalle cave di Minucciano, e diretti in provincia di Modena, viaggeranno presto su appositi convogli ferroviari e non più sui camion.
Lo rende noto il presidente della Provincia Stefano Baccelli che nei prossimi giorni, dopo la ratifica da parte della Regione Toscana, siglerà un apposito accordo di programma con RFI (Rete ferroviaria italiana), Regione Toscana, Provincia di Massa Carrara, Comuni di Minucciano e Càsola Lunigiana, Comunità Montane della Garfagnana e della Lunigiana.
Finora i mezzi pesanti che percorrono le strade dell’Alta Garfagnana e della Lunigiana per trasportare il materiale estratto dalle cave della società “Migra” di Minucciano fino allo stabilimento “Kerakoll” di Sassuolo, in provincia di Modena, dove avviene la lavorazione, sono circa 50 al giorno (quasi 15 mila in un anno). Una situazione che crea particolari disagi dovuti, appunto, al continuo passaggio dei veicoli su strade inadeguate che, superando gli abitati di Pieve S. Lorenzo e Minucciano sul territorio lucchese e Càsola in Lunigiana, in provincia di Massa Carrara, proseguono sulla strada della Cisa, arrivando fino a Sassuolo.
Il progetto prevede un investimento complessivo di oltre 2 milioni di euro, sostenuto dalla Regione Toscana, dalle Province di Lucca e Massa e Carrara, dei Comuni interessati e delle Comunità Montane, per l’ammodernamento della stazione ferroviaria di Minucciano. Lo scalo, infatti, attraverso un intervento di adeguamento infrastrutturale e di alcune modifiche tecnologiche a cura di RFI, nonché con l’installazione di una “gru-transtainer”, sarà predisposto ad accogliere i camion coi container provenienti dall’azienda “Migra”. Di qui un treno al giorno con 13 carri ferroviari (con due container per ciascun vagone), percorrerà un tratto della linea ferroviaria Lucca-Aulla e, successivamente, la linea ‘Pontremolese’ fino in Emilia.