A metà dell’anno scolastico anche gli insegnanti tracciano un piccolo bilancio non del lavoro svolto, ma di quanto e come la scuola italiana è cambiata per volere del ministro Maria Stella Gelmini. Lo fanno durante un convegno sul tema che si è tenuto all’istituto “Minuto” di Marina di Massa, rivolto a docenti fissi e precari. L’anno 2009-2010 conta già oltre 30 mila docenti in meno di cui 12 nelle scuole medie e, come da previsioni, classi numerose, in media di 30 alunni che fanno lezione in aule troppo piccole stando alla normativa. Numeri che aumenteranno il prossimo anno, quando sarà attuata la controriforma delle scuole superiori. Non si vede un futuro migliore neppure per il personale Ata che ha già subito tagli per circa 15 mila lavoratori. Questo, come hanno confermato i docenti relatori al convegno, non potrà che portare ad una dequalificazione della scuola italiana. Come se la riforma Gelmini non fosse sufficiente, si aggiunge anche il decreto Brunetta che non coinvolge solo i lavoratori del pubblico impiego, ma anche il corpo docente che sarà così equiparato alle altre categorie. Mentre sarà svantaggiato il personale ATA. Stando al decreto i lavoratori saranno divisi in fasce secondo le quali potranno ottenere un 50% di risorse disponibili del salario accessorio; i lavoratori di fascia bassa invece saranno addirittura a rischio licenziamento. Un problema soprattutto per gli insegnanti precari che si spostano continuamente e che faticheranno a raggiungere gli obiettivi. Tutto ciò mentre mancano i fondi per le supplenze, per la cancelleria e addirittura per l’igiene, come carta igienica e sapone nei bagni. E per far fronte all’emergenza supplenze è stato applicato da dicembre un 25% di tagli sulle imprese esterne di pulizia, accollando più lavoro al personale ata ridotto.

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