“L’esperienza e la saggezza sono alla base delle scelte giuste”, questo sottolinea il coordinatore dell’Italia dei Valori, rispondendo alla segreteria del Psi che affermava di meravigliarsi che Meloni, rappresentante “politico” di un movimento, continuasse a contestarlo, senza comprendere, si diceva, che far parte di una maggioranza comportasse anche la condivisione di obiettivi programmatici sottoscritti. Far parte di un’alleanza politica invece, secondo Meloni significherebbe condividere valori di fondo, mentre nel governo del territorio le scelte concrete avrebbero più a che fare con il rispetto e lo studio delle esperienze del passato: per queste ragioni l’Italia dei Valori non disdegna di supportare la stessa opinione de La Destra, che il Psi invece levava come prova di fallacità: “Non è detto che una scelta sia giusta solo perché quasi tutti sono d’accordo”, puntualizza Meloni, “l’esempio del disastro economico, ambientale e igienico sanitario provocato dal polo chimico, che a suo tempo tutti avevano voluto, è sufficiente a dimostrarlo: anche in quel caso ci trovammo in accordo con La Destra, ma avevamo ugualmente ragione”. E la trasversalità di una simile posizione allora s’intravede anche dalla lettura di un comunicato di Sinistra Critica, che attacca l’approvazione del protocollo, appellandosi, come Meloni, a rischi di natura idrogeologica e all’inutilità rispetto ai compiti che la struttura intenderebbe assolvere. In 40 anni infatti, secondo i due movimenti molte cose sarebbero cambiate: si sarebbe visto ad esempio che un’economia che non rispetta l’ambiente è destinata al disastro e che scelte tanto importanti come questa dovrebbero basarsi sui dati assai negativi del rapporto del Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero, e considerare che i cambiamenti climatici renderanno sempre più drammatici anche i problemi dell’erosione. Le stesse criticità sono poi rilevate da Legambiente che, unitamente ad Italia dei Valori e Sinistra Critica, sottolinea anche quanto un’analisi non superficiale lasci prevedere un progressivo ridimensionamento del settore economico della nautica da diporto: il porto, secondo l’associazione, nascerebbe già sottodimensionato, con fondali naturali insufficienti per il diporto di grande stazza, privo di spazi a terra e di una imboccatura di entrata ed uscita sicura e praticabile. Se infine Meloni evidenzia, portando ad esempio la Fermet, quanto il futuro dell’economia stia nei settori dediti al recupero ed al riciclo dei materiali, Sinistra Critica e Legambiente dichiarano di non vedere, nella realizzazione del porto turistico, altro obiettivo se non quello della cementificazione di un tratto di costa, rispondendo agli interessi dei soliti pochi