È successo mercoledì sera, dalle bianche poltrone di Porta a Poarta, su Rai1, davanti a milioni di spettatori, tutti collegati con Bruno Vespa, per seguire le reazioni sul lodo Alfano; e da lì, dal canale principale del servizio pubblico, l’abbiamo sentite tutti, purtroppo, quelle parole contro l’Onorevole Rosi Bindi, una donna, che è stata offesa e umiliata, per cosa poi? Il suo aspetto fisico;  si perchè alle donne italiane non è concesso di essere “normali” “bruttine” o “cozze”, come spesso agli uomini piace definirci: se vogliono fare politica, in questo terzo millennio, devono essere anche belle; anzi mi correggo, forse devono essere prima belle; una bellezza che è data da madre natura, perchè viva Dio siamo tutte diverse; fortunata il Ministro Carfagna, magrissima, algida, dagli occhi a cerbiatto; fortunata il Ministro Prestigiacomo, dalle labbra carnose, i capelli biondi naturali e la pelle bianca; fortunata la Mussolini,” caliente” partenopea, sensuale e intrigante; la Santanchè, che sfoggia gambe lunghissime e un fisico invidiato e invidiabile, coperto da abiti firmati, il che non guasta mai. Non voglio entrare nelle questioni politiche perchè non è questo il luogo: Rosi Bindi avrebbe potuto rappresentare ieri anche il partito dei “telefonini scarichi”; in quel momento era solo una donna a cui il Presidente del Consiglio, ha dato della “racchia” in diretta, usando l’escamotage più antico del mondo: “lei è molto più bella che intelligente”, detto ad una donna, che non ha mai fatto la modella, che forse non ha le sembianze di una dea, ma che non era lì per essere giudicata fisicamente. Il maschilismo della politica italiana ha raggiunto livelli apocalittici: gli uomini sono cattivi, nel senso meno puerile della parola; nel senso di spietati contro un corpo, il nostro, che cambia in fretta nel tempo; un’ossessione a cui noi donne non vogliamo sottostare, ma che il sistema ci fa notare e per cui ci impone di soffrire. Noi donne lottiamo quotidianamente per raggiungere una parità che è solo formale. La discriminazione è nel dna degli uomini. E potremo emanciparci, lottare, portare i jeans durante un tg, fare figli e impegnarci nella carriera, gridare, manifestare. Il dna della discriminazione non è estirpabile. Rosi Bindi non sarà bella, ma non importa a nessuno. A me non importa. Ma forse è perchè non sono un uomo;  sono una donna, più intelligente che bella. E me ne vanto.

2 pensiero su “Contro il maschilismo della politica. L’editoriale di Manuela D’Angelo”
  1. O manuela ma sei andata di fuori, oppure non hai visto pp. Hai sentito quello che la bindi ha detto prima durante la trasmissione? Forse no. Berlusconi forse ha un po’ esagerato nel savoir fair, ma gli attacchi precedenti erano molto forti. Attenta quando scrivi. Noi le donne le amiamo !!!!

  2. La Commissione Pari Opportunità del Comune di Carrara manifesta la propria solidarietà all’Onorevole Rosy Bindi, unitamente alla propria indignazione, per l’intervento espresso dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante la trasmissione Porta a Porta del 7 ottobre 2009. In queste parole, tanto più gravi in quanto espresse da una delle più alte cariche dello Stato, viene lesa la dignità delle donne in tutta la loro interezza, in una concezione strumentale della politica, di stampo retrogrado e sessista. Parole che disonorano una democrazia che dovrebbe, al contrario, tutelare, indipendentemente dalle differenze di genere, sempre e comunque la dignità della persona

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